Anche il mondo della moda quindi è attento a tematiche ambientali e riduzioni di emissioni, e non per ultimo alle tematiche del riciclo di materiali tessili.
Infatti i rifiuti alimentari vanno di gran moda e chi avrebbe immaginato che bucce di arance e scarti della produzione di caffè avrebbero sfilato sulle passerelle di grandi stilisti?
In realtà questo riciclo virtuoso non è un'assoluta novità, infatti, già negli anni Trenta del secolo secolo un ingegnere italiano ha scoperto come con la caseina estratta dalle eccedenze del latte si potessero creare tessuti e nel 1999 a Shangai un industriale è riuscito a creare dalla soia una nuova fibra soffice come il cashmere e crueltyfree.
L'elenco dei tessuti nati da rifiuti e scarti potrebbe continuare e in effetti si arricchisce continuamente di nuove idee.
Ovviamente accanto ai nuovi tessuti ci sono anche i tradizionali capi in cotone, lino, canapa, eucalipto etc...magari tinti in modo naturale usando frutta, verdura, fiori, foglie e radici, proprio come si faceva anticamente.
L'ortica dona, infatti, il suo verde brillante, mirtilli, more e foglie di indaco le tonalità del blu, dalle nostre cucine possiamo prendere zafferano, curcuma, bucce d'arancia per creare i toni del giallo, mentre curry, melograno e fichi d'India porteranno l'arancione sui nostri tessuti.
Con karkadè, barbabietola, peperoncino si può colorare di rosso mentre con caffé, té, noci, bucce di castagne arricchire con le calde tonalità marroni i tessuti naturali.